Tra i tanti indicatori che, insieme al ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali e ai tanti lavoratori disoccupati, disegnano quel quadro di “economia di guerra” di cui ha parlato giovedì, in occasione dei festeggiamenti per il 25 aprile, il segretario della Cgil riminese Graziano Urbinati, c’è anche il dato, allarmante, dei fallimenti. Le chiusure di attività continuano infatti a moltiplicarsi in maniera incessante, a un ritmo persino superiore rispetto a quello dell’inverno-primavera dello scorso anno. Da gennaio sono state 27 le aziende fallite, che si vanno così ad aggiungere alle 93 del 2012, 73 del 2011 e 61 del 2010, per un totale dunque di 254 da quando è esplosa la crisi. Senza contare le procedure di fallimento o in alternativa di concordato preventivo (procedura, quest’ultima, cui si sta facendo un sempre maggior ricorso), che coinvolgono aziende del territorio, per la maggior parte del settore turistico, di cui si sono occupati altri tribunali diversi da quello di Rimini, che portano il numero a superare di slancio quota 270.
Il settore anche quest’anno più colpito è manco a dirlo quello edile e del legno, al quale appartengono del resto cinque delle sei aziende di cui è stato dichiarato il fallimento o il concordato preventivo ad aprile: si tratta di Co.Mar Arredamenti, fallita (l’ultima vittima in ordine di tempo, 11 aprile), Maestri Edili srl (concordato preventivo, 5 aprile), Edile Montebelli (fallimento, 4 aprile), Tecnoisol Service e la Edilnova (concordato preventivo, 4 aprile).
A queste poi si aggiunge Autopronti spa, storica concessionaria di Santarcangelo (concordato preventivo). E in effetti anche il settore dei trasporti è uno dei più colpiti: spicca ad esempio un mesa fa anche il fallimento di Autotrasporti Ca.m.a di San Giovanni in Marignano. Ma neppure le agenzie di viaggio sono risparmiate, settore, questo, che almeno fino a un anno e mezzo fa, sembrava essere stato risparmiato sostanzialmente dalla crisi. “Ma poi purtroppo quest’onda inarrestabile ha travolto anche loro – fa notare Massimo Fusini della segreteria Cgil di Rimini -. Del resto con la crisi gli italiani viaggiano meno o chi lo fa magari si avvale in misura sempre maggiore di altri strumenti, Internet su tutti” fa notare ancora Fusini. L’ultima agenzia in ordine di tempo di cui è stato dichiarato il fallimento, come si legge appunto nel sito del Tribunale di Rimini, è la Agenzia Viaggi e Turismo Drupa di Bellaria. “Ma con le agenzie – sottolinea ancora Fusini – è un po’ tutto il settore turistico a soffrire enormemente. Proprio da qui infatti potrebbero arrivare nei prossimi mesi diversi nuovi fallimenti.
Stessa cosa per il commercio, altro settore questo che in un primo momento sembrava al riparo dalla crisi. A essere a forte rischio sono soprattutto le attività più giovani, quelle che per intenderci hanno aperto i battenti tre-quattro anni fa e che in questo contesto non hanno i fondamenti per reggere. Se la stanno cavando un po’ meglio quelle – diciamo così –storiche, che pure hanno visto i loro guadagni sensibilmente ridotti dalla crisi”. Per i prossimi mesi dunque le previsioni dei sindacati sono assai fosche. L’unica speranza è che, lì dove possibile, venga utilizzato il concordato preventivo (o in alternativa quello in continuità) piuttosto che il fallimento: soluzione, la prima, più vantaggiosa dal punto di vista economico per i lavoratori.